19 lug 2005

Corsi e ricorsi di mezza estate

Dunque ...
Massimo Moratti è lo stimatissimo e munifico proprietario dell'Inter.
L'Inter è una squadra che ha fatto la storia del calcio e che sta continuando a farla, non vincendo un campionato da tempo immemorabile malgrado appartenga all'oligarchia a strisce che da tempo si divide la quasi totalità della torta pallonara.
Massimo Moratti è, secondo la vulgata, una persona perbene, un vero signore, colpevole di una e una sola cosa: il troppo amore verso la sua Inter.
E così ogni estate Moratti fa i capricci e si svena ricomprando mezza squadra a prezzi da strozzinaggio, salvo poi rivenderla a due soldi al primo tiro in tribuna.
Tutti gli vogliono bene e c'è da credergli visto quanto scuce a destra e a manca.
In pratica un pirla in un mondo di avvoltoi, faine e furfanti.
E poi è una manna per i giornalisti.
Basta mettergli un microfono davanti, sparargli un nome e lui si scatena, con quel meraviglioso accento lombardo che Pozzetto sembra la caricatura sua.
Insomma, fuochi artificiali a luglio, poi viene l'autunno e l'Inter inizia a cadere in classifica come le foglie.
A dicembre c'è già chi parla di fallimento ma poi c'è la campagna di riparazione (un'estate in miniatura).
Seguono altre mazzate, Moratti fischiato, Moratti offeso "non gioco più me ne vado", "il calcio non può perdere un personaggio della sua caratura" (tutt gli altri, in coro) e così via fino all'estate successiva.

Embè?
Che c'è di male?
In linea di principio nulla.
Se non fosse che Moratti sulla carta di identità c'ha scritto imprenditore e non pirla.
Che fa Moratti?
Il petroliere!
E che cosa accade immancabilmente alla benzina, specie in estate?