Tiggì.
Immagini da un palazzetto.
Su un palco spartano un gruppo di gggiovani seduti per terra (strategia di immagine: massima informalità, massima sintonia), il caritatevole Scelli Maurizio (quello che lavora nell'ombra poi si mette il cerone e griffa le liberazioni dei rapiti) e il Nano Predicatore in versione "un presidente crocerossino".
La parola ce l'ha ovviamente il Nano e ovviamente in forma di monologo; si rivolge ai discepoli che pendono dalle sue labbra, ipnotizzati dalle evoluzioni che il "presidente crooner" sa far compiere al filo del microfono.
Clima da unplugged di Tony Bennet per capirci (anzi, facciamo di Arigliano, che va più di moda ultimamente), repertorio standard.
Applausi, risate e cori spontanei per il "presidente entertainer".
E pazienza se agonizziamo, e con noi la democrazia, la civiltà, il senso delle istituzioni, il rispetto dell'intelligenza e più generale qualsiasi fondamento del vivere.
Tanto ora è scesa in campo anche la Croce Rossa ...