16 nov 2006

Between before and AFTER

Una donna parla a una telecamera, la sua è una confessione a cuore aperto.
La donna non ne può più del suo corpo e in particolare del suo seno, troppo piccolo e per giunta precipitato dopo le gravidanze.
Nella stanza a fianco le creature di cui sopra giocano felici e ignare del giuramento che nel frattempo la mamma sta facendo coi telespettatori.
Il giuramento prevede numero 2 protesi, numero 1 sollevamento mammario e poi ancora rifacimento del naso (si chiama rinoplastica), liposuzioni sparse, rimodellamento della pancia, ricostruzione dei muscoli addominali e altre amenità.
Seguono intervista del marito entusiasta e trepidante ("non vedo l'ora ..."), del chirurgo trepidante ed entusiasta (dice in ordine inverso le stesse cose del marito, tanto che qualche sospetto lo desta), sequenze osè della moglie allo specchio che rimira le sue forme come qualcosa che presto non le apparterrà più e infine miniclip delle amiche che spiegano che contano le ore all'intervento per riavere la buontempona di un tempo, altrimenti avviata ad una parabola umana di accartocciamento metaforico e non.
L'ultima immagine prima del'anestesia è quella del chirurgo che sul corpo nudo della paziente tratteggia linee come un sarto davanti alla tela grezza.
Finalmente la macelleria ha inizio.
Ettari di pelle che vanno e vengono, trivelle che trivellano, tubi che aspirano, la paziente che viene girata e voltata per vedere l'effetto delle protesi da sdraiata, da seduta, da inclinata, da incaprettata.
C'è persino una specie di bidone nel quale converge il grasso in eccesso; il Dr. lo mostra euforico come un petroliere farebbe coi pozzi.
Segue il trionfo del Befor and After featuring il marito euforico, le amiche entusiaste, il chirurgo (ancora lui) che straparla e bimbi un po' straniati che faticano a riconoscere la mamma dietro ai due palloncini che ora la precedono.
Ma soprattutto lei.
Lei e le sue tette nuove di zecca, che rimira compiaciuta, tornando allo specchio con fare da playmate.
E poi ancora: lei che filosofeggia sui riflessi psicoemotivi dell'abbandono dei push up, lei che seduce il marito in un locale trendy ((malgrado lui indossi un'orrenda camicia a quadri; o forse la prova era proprio questa?), lei che sfinisce le amiche con continue proposte mondane ("non è più quella di una volta, prima non voleva mai uscire ora non sta mai ferma!") per finire con lei che riceve la standing ovation di tutta la sala operatoria, riunitasi per un party post convalescenza.
Beh, c'è un momento, in una qualsiasi di queste puntate di Dr. 92010 (così si chiama la serie), un istante che vale da solo il prezzo del biglietto ed è quando lei si risveglia dall'anestesia.
L'istante di mezzo tra il before e l'after.
Aveva negli occhi un'espressione nella quale c'è tutto quello che penso a proposito delle "faccende" cui avevo appena assistito.
Un consiglio alla produzione: la prossima volta fate trentuno e prevedete un ritocchino facciale che imprima alla protagonista un sorriso televisivo, definitivo.
E soprattutto eterno.