30 mag 2006

Accade all'Ikea (fenomenologia della coppia "muderna")

Lei ha il righello di carta, lui semmai va a spanne.
Lei si scioglie davanti alle chaisse-longue, lui al più strizza l'occhio al poggiapiedi.
Lei zigzaga euforica, lui la segue come un'ombra svogliata.
Lei conta i ripiani, lui i minuti.
Lei apre ante, lui chiude ante.
Lei collauda, lui la guarda.
Lei afferra, lui ripone.
Lei vuole una stampa, lui la Gazzetta.
Lei vagheggia, lui vagola.
Lei annota, lui smessaggia.
Lei pianifica il futuro, lui il dopocena.
Lei propone il salmone affumicato, lui sogna il kebab.
Lei lo guarda "due cuori, una capanna", lui la guarda "vado a vivere da solo".
Lei sogna il letto a baldacchino, lui il letto e basta.
Lei rifarebbe il giro da capo, lui non ce la fa più.
Lei fa per tornare indietro, lui sbotta.
Lei lo richiama "non alzare la voce, qui", lui alza la voce lì.

Accade all'Ikea.