Se già i dubbi erano pochi, la pantomima di ieri (mi dimetto, "non mi sono dimesso") me li ha definitivamente dissipati.
Non è il rispetto della sovranità popolare ad aver indotto il nostro premier a salire al Quirinale per fare la sorpresa a Ciampi.
Nè c'entrano ragioni di ordine politico, siano esse valutazioni sul potenziale di rimonta di un eventuale berluscabis o gli effetti dei veti incrociati.
Non è a questo livello che si è consumato il colpo di scena e nemmeno a livelli più astratti, come la sindrome da supermercato, cioè la tentazione/speranza di invertire la crisi di "vendita" limitandosi a cambiare la disposizione della merce sugli scaffali e non la merce stessa.
Niente di tutto questo.
L'unica e sola ragione per cui le cose vanno come vanno, cioè il cavaliere resta ostinatamente in sella malgrado appaia evidente a tutti l'autolesionismo della cosa è ben più semplice: vuole battere il record, passare alla Storia per aver condotto la legislatura per tutti e cinque gli anni.
Il presidente arroccato ...